Bancaria n. 1/2007


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana


Editore
Bancaria Editrice
Anno
2007
Pagine
104
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

Presentazione


Contributi - La riorganizzazione delle banche europee: integrazioni internazionali e impatti sui processi e sulla gestione delle risorse umane
Le aggregazioni internazionali tra le banche europee hanno rilevanti impatti in termini di gestione delle risorse umane, determinando a volte un atteggiamento «imperialistico» da parte della banca acquirente al quale si affianca sempre più un approccio maggiormente interessato a un'integrazione con le culture locali delle aziende acquisite. Nell'ottica del contenimento dei costi unitari di gestione, anche i fenomeni dell'offshoring e quelli, connessi, dell'inshoring si vanno rapidamente affermando nel mercato finanziario europeo, non determinando le previsioni di una netta riduzione del personale nel settore creditizio, quanto piuttosto rilevanti mutamenti organizzativi e tecnologici.
Quando si discuteva di nazionalizzazione. Il dibattito sulle banche nel secondo dopoguerra
In un periodo - dalla metà degli anni Trenta ai primi anni Settanta del Novecento - denso di avvenimenti cruciali per la storia recente del nostro Paese, il sistema bancario ha continuato a giocare un ruolo chiave nel processo di sviluppo dell'economia.Dal varo della riforma del 1936 l'Italia esce con un rinnovato assetto bancario su cui si sviluppa, nel dopoguerra, un intenso e acceso dibattito che riguarda il modello di sistema creditizio, il rapporto tra pubblico e privato, la nazionalizzazione delle banche. Quest'ultimo, in particolare, è il tema dominante di tale dibattito, coinvolgendo personaggi che hanno scritto alcune delle pagine più significative del settore, da Einaudi a Menichella, a Saraceno, Mattioli e Carli.
Risparmio e ciclo economico
Spesso nell'analisi del ciclo economico il ruolo del risparmio passa inosservato o comunque in secondo piano. Le cause più immediate delle crisi sono viste nella persistenza di shock negativi legati alla disponibilità di fattori della produzione (scarsità di materie prime, energia, forza lavoro, ecc.) che favoriscono situazioni prima speculative e poi inflazionistiche. L'intervento regolatore dell'autorità monetaria e creditizia ha di frequente costretto il ciclo espansivo a una crisi anticipata oscurando in qualche modo il ruolo del risparmio nel processo di accumulazione.
Sistemi gestionali: Basilea 2 - Credit & Operational Risks
A pochi giorni dall'entrata in vigore della nuova normativa e dall'ufficializzazione delle nuove Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, l'ABI ha organizzato il grande evento annuale su Basilea 2. È stata l'occasione in cui i regulators e l'ABI, insieme a illustri esponenti del mondo accademico e finanziario, hanno illustrato il framework dettato dalle nuove Istruzioni di Vigilanza e i suoi impatti, nonché gli aspetti implementativi risolti e quelli ancora aperti. Per fornire un'informazione puntuale sui temi trattati, riportiamo di seguito, la struttura della manifestazione i cui atti sono disponibili nel catalogo di Bancaria Editrice. Inoltre pubblichiamo, in questo numero, alcuni articoli di approfondimento dei temi trattati nel convegno.
L'implementazione di Basilea 2: le nuove regole cambiano il gioco
Basilea 2 condurrà a giocare la «partita del credito» con regole profondamente diverse che in passato. La revisione, la calibrazione e la discussione delle regole costituiscono quindi un prezioso investimento sul futuro, sia per gli operatori che per le autorità.Un complesso di regole dettagliate, ragionevoli, coerenti con la sostanza economica dei problemi fornisce, infatti, una guida fondamentale per la loro rispettiva azione quotidiana.
Il nuovo regime di adeguatezza patrimoniale previsto dal secondo pilastro di Basilea 2
Il secondo pilastro di Basilea 2 e gli atti normativi conseguenti dispongono che le banche attivino un apposito processo volto ad accertare la propria adeguatezza patrimoniale rispetto ai rischi correnti e prospettici. Questi dovranno essere misurati in modo esaustivo secondo metodologie sviluppate anche internamente, dovranno essere inclusi nella pianificazione periodica e tradursi in limiti gestionali. Se la verifica dell'adeguatezza patrimoniale sarà ritenuta inadeguata o se i risultati evidenzieranno carenze nei fondi propri, la Banca d'Italia potrà imporre, tra le altre misure, requisiti patrimoniali aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal primo pilastro.
Le banche e il finanziamento dell'innovazione. Problematiche, opportunità e nuovi sviluppi dopo Basilea 2
Il finanziamento delle attività di ricerca e di sviluppo delle imprese è un fattore di elevata criticità, in grado di ostacolarne le opportunità di crescita. Un'indagine condotta presso i maggiori gruppi bancari ha analizzato le possibilità di sostenere il processo di innovazione delle imprese italiane, sfruttando anche le opportunità offerte da Basilea 2. Il mutato atteggiamento di alcuni grandi gruppi che hanno di recente avviato programmi di sostegno finanziario e progetti di innovazione tecnologica rappresenta il segnale della volontà delle banche di farsi artefici della crescita delle imprese italiane.
La gestione del rischio operativo mediante fuzzy set
Basilea 2 riconosce ampia flessibilità alle banche in merito al tipo di modello da adottare in tema di rischio operativo anche per la continua evoluzione dei relativi approcci analitici. In tale contesto può essere interessante un sistema di misurazione basato sulla teoria dei fuzzy set, che presenta vantaggi nel trattare le variabili qualitative tipiche del rischio operativo. Rispetto a tecniche alternative, inoltre, il metodo illustrato favorisce un maggiore coinvolgimento dei vertici aziendali nelle diverse fasi del processo di gestione del rischio.
Rischio operativo nelle banche italiane: un'analisi delle convergenze
Un' indagine svolta presso gli intermediari aderenti al Database italiano sulle perdite operative,Dipo, si è proposta di verificare lo stato di avanzamento dei progetti sul rischio operativo nelle banche che intendono adottare l'approccio avanzato (Ama) fin dal 2008 e di cogliere eventuali convergenze e allineamenti in tali progetti. Le informazioni emerse mostrano molteplici aspetti comuni dei progetti Ro sia nei moduli quantitativo e qualitativo, sia sotto il profilo dell'organizzazione, anche se non esistono ancora best practices nazionali. Infatti, nonostante il buon posizionamento di alcune banche nei confronti delle componenti dell'Ama, poche stanno uscendo dalla fase sperimentale per fare ingresso nel processo vero e proprio.
Credito e imprese: Finanza strutturata, banche e infrastrutture: una leva per il rilancio dell'economia italiana
La finanza strutturata, in fase d'avvio in Italia, è uno strumento di ristrutturazione e una leva di consolidamento selettivo delle piccole e medie imprese,ma anche un approccio organico al superamento dei vincoli di bilancio della finanza pubblica, per lo sviluppo degli interventi di infrastrutturazione. In parallelo, si presenta come opportunità strategica per il settore bancario, ma richiede un approccio ben diverso dai modelli tradizionali tipicamente in essere.
Redditività, creazione di valore e qualità del credito nell'attività di lending dei principali gruppi bancari italiani
Gli impieghi creditizi rappresentano una delle principali fonti di redditività delle banche. Anche per l'osservatore esterno appare importante transitare da indicatori contabili a indicatori value based. Nell'ambito dell'apprezzamento delle condizioni di equilibrio degli intermediari nell'attività di lending assoluta rilevanza assume, peraltro, l'approfondimento delle specifiche politiche di gestione degli accantonamenti e delle rettifiche di valore.
Finanza - Il mercato lussemburghese delle Sicav: tendenze e prospettive
Nonostante l'aggravio rappresentato dall'obbligo di strutturarsi conformemente ai parametri dettati dalla normativa comunitaria (Ucits III, recepita nel 2003), gli operatori europei e non continuano a voler mantenere gli investimenti in territorio lussemburghese, il cui successo è sottolineato dai dati in crescita registrati dal settore degli Oicvm: un aumento, nel 2006, del'12% del patrimonio netto in gestione rispetto al 2005. Il Lussemburgo si conferma quindi come la più interessante piazza finanziaria europea in questo ambito, pur in un contesto di armonizzazione comunitaria che dovrebbe vedere tutti gli Stati della Ue allineati su un piano di sostanziale omogeneità.
Libri: Il nuovo volto del sistema postale
RapportoABI sui mercati finanziari e creditizi - dicembre 2006
A cura del Centro Studi e Ricerche dell'ABI. Il rapporto è stato redatto da: Gianfranco Torriero (responsabile), Riccardo Benincampi,Vincenzo Chiorazzo, Francesco Masala, Carlo Milani, Francesca Salvini.