La condotta antisindacale


(Art. 28 l. 20 maggio 1970, n. 300)

di: Bruno Brattoli

Editore
Assicredito
Anno
1996
Pagine
184
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 20,00
IVA assolta dall'editore

Presentazione

Le questioni connesse in una visuale organica e sistematica, con indicazioni operative (intenzionalità della condotta, i requisiti dell`attualità, della plurioffensività, lo sciopero, l`obbligo a trattare, i diritti di informazione sindacale).
 

Introduzione di Giuseppe Capo
7. TESTO DELL'ART. 28 L. 20 MAGGIO 1970, N. 300
1. L'ART. 28 COME DISCIPLINA UNITARIA DELL'«EFFETTIVITÀ» DELLA TUTELA SINDACALE PER IL LAVORO SUBORDINATO PUBBLICO E PRIVATO
1.1 Criteri fondamentali per l'interpretazione e l'applicazione dell'art. 28
1.2 Innovazioni dell'art. 28 e regole di diritto comune
1.3 Il c.d. «bene tutelato» dall'art. 28
1.4 Natura «sostanziale» e/o «processuale» dell'art. 28
1.5 Il c.d. illecito sindacale
1.6 Effettività della tutela sindacale e art. 28
1.7 Intenzione antisindacale e sua rilevanza nel comportamento datoriale pubblico e privato
1.8 Art. 28 e lavoro subordinato pubblico
2. L'ART. 28 E LA LIBERTÀ SINDACALE
2.1 La libertà sindacale nella Costituzione
2.2 «L'organizzazione» come strumento per raggiungere l'effettività dell'autotutela sindacale
2.3 La qualificazione sindacale
2.4 La libertà sindacale nelle fonti internazionali
2.5 La libertà sindacale «positiva» e «negativa»
2.6 La libertà sindacale «unilaterale» o «bilaterale»
2.7 La libertà sindacale nella l. 20 maggio 1970, n. 300
3. L'ART. 28 E L'ATTIVITÀ SINDACALE
3.1 Premessa
3.2 L'art. 28 e i diritti sindacali di fonte contrattuale
3.3 Condotta antisindacale, obbligo a trattare e parità di trattamento tra sindacati
3.4 L'art. 28 e i c.d. diritti di informativa previsti dai contratti collettivi
3.5 L'art. 28 e i c.d. diritti di informativa di fonte legislativa
4. L'ART. 28 E IL DIRITTO DI SCIOPERO
4.1 Premessa
4.2 La nozione di sciopero, c.d. tecnica definitoria e limiti interni ed esterni
4.3 La giurisprudenza e i c.d. scioperi anomali
4.4 La sentenza della Suprema Corte n. 711 del 1980
4.5 Art. 28 e comportamenti datoriali diretti a limitare gli effetti dello sciopero
4.6 Condotta antisindacale e il c.d. crumiraggio
4.7 Azione giudiziaria del datore di lavoro e comportamento antisindacale
4.8 Art. 28 e sciopero nei servizi pubblici essenziali
5. LA C.D. PLURIOFFENSIVITÀ DELLA CONDOTTA ANTISINDACALE
5.1 Premessa
5.2 Plurioffensività della condotta, azione del sindacato ex art. 28 e azione individuale del lavoratore
5.3 Comportamento plurioffensivo ed effetti nel procedimento ex art. 28 della transazione tra lavoratore e datore di lavoro
5.4 Esperibilità dell'azione ex art. 28 in ipotesi di licenziamento per motivi sindacali intimato fuori dei presupposti di applicazione delle garanzie legali di stabilità del rapporto di lavoro
6. II PROCEDIMENTO DI REPRESSIONE DELLA CONDOTTA ANTISINDACALE
6.1 Premessa
6.2 La legittimazione ad agire
6.3 Interesse ad agire, «tempestività» del ricorso ex art. 28 e «attualità» della condotta antisindacale
6.4 La legittimazione passiva
6.5 La competenza per territorio
6.6 Il ricorso
6.7 La convocazione delle parti
6.8 L'istruzione
6.9 Il decreto
6.10 Sull'inammissibilità della pronuncia di mero accertamento della condotta antisindacale
6.11 La c.d. condanna in futuro
6.12 L'efficacia del decreto
6.13 Fase di opposizione e questioni di competenza territoriale
6.14 Sull'ammissibilità dell'opposizione di terzo ex art. 404, 1° comma c.p.c. avverso il decreto repressivo della condotta antisindacale
6.15 La sanzione penale