Bancaria n. 7-8/2004


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2004
Pagine
88
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

L'agenda del Governo: riduzioni fiscali, riforma delle pensioni, infrastrutture e Mezzogiorno
L'intervento di finanza pubblica per il 2004, con una manovra correttiva per 7,5 miliardi di euro; il completamento dell'insieme di tutte le riforme economiche e sociali, tra cui quella fiscale e delle pensioni; la promozione della crescita per i prossimi anni. Sono queste le priorità di politica economica del Governo per i prossimi mesi del 2004.
Le banche italiane e le prospettive dell'economia
Il sistema bancario europeo ha assorbito senza danni le difficoltà economiche e finanziarie, grazie all'azione coordinata delle autorità di vigilanza e all'avanzamento del quadro normativo e dei pagamenti. Ulteriori passi avanti saranno consentiti dal nuovo Accordo di Basilea, che ha recepito i suggerimenti italiani volti a migliorare il trattamento dei crediti di minore dimensione. Le banche italiane, dopo i progressi degli ultimi 10 anni, hanno ampliato la loro presenza nei mercati dell'Europa orientale. Nel definire la manovra correttiva di finanza pubblica è necessario sorvegliare l'efficacia dei provvedimenti, anche alla luce delle incerte prospettive per alcune entrate. Una riduzione del carico fiscale non deve portare a un rialzo del disavanzo. In generale, occorre uno sforzo per sostenere la ripresa economica - coniugando in una prospettiva pluriennale il risanamento con una più elevata crescita - e per innalzare la fiducia.
Relazione del Presidente all'Asseblea dell'ABI
Monitoraggio e tassazione dei redditi finanziari di fonte estera dopo le ultime modifiche
Le norme sul cosiddetto monitoraggio fiscale sui redditi di fonte estera hanno subito aggiustamenti e modifiche volti, da un lato, a evitare manovre elusive e, dall'altro, a snellire e semplificare gli adempimenti posti a carico dei contribuenti e degli intermediari. In conseguenza, il quadro normativo si presenta oggi più organico e meno discriminante, rispetto al passato, nella scelta tra investimenti domestici e investimenti esteri.
Considerazioni introduttive
Il quadro economico e la tutela del risparmio
La tutela del risparmio dipende, in buona sostanza, dalla partita che si gioca nel riassetto del sistema produttivo italiano e nella quale il ruolo delle banche e del mercato dei capitali è decisivo. Una riforma che ha per oggetto proprio la tutela del risparmio deve quindi risultare coerente con una diagnosi dei problemi del nostro sistema economico, per non rischiare di ostacolare la soluzione di questi problemi.
Le innovazioni alla disciplina societaria: il ruolo del presidente del cda e la disciplina dei mercati finanziari
Il disegno di legge sulla tutela del risparmio apporta varie e incisive modifiche alla recente riforma delle società, suscettibili di produrre rilevati conseguenze indirette sul tessuto normativo. E' il caso degli articoli che stabiliscono che il presidente del consiglio di amministrazione non può far parte del comitato esecutivo e non può essere investito di deleghe gestionali.
Le innovazioni alla disciplina societaria: obbligazioni e operazioni con parti correlate
Il disegno di legge sulla tutela del risparmio lascia aperte alcune importanti questioni relative: alla disciplina delle obbligazioni, che difficilmente si coordina con il sistema del codice civile, e lascia irrisolto il problema del rischio correlato a tale forma di finanziamento; alla disciplina delle operazioni con parti correlate che contrasta con la recentissima disciplina del gruppo.
Informativa societaria e controlli
I principi introdotti dal progetto di d.d.l. sulla tutela del risparmio in materia di informativa societaria - con la previsione della rappresentanza delle minoranze azionarie entro il consiglio di amministrazione e di indipendenza dei revisori contabili - sono necessari, ma in gran parte già previsti e apprestati nel nostro ordinamento.
Vigilanza del mercato finanziario o vigilanza sulle autorità di controllo del mercato finanziario?
La Costituzione incoraggia e tutela il risparmio, ma tale espressione va declinata nel senso di assicurare che i risparmiatori, grazie alle informazioni che sono loro fornite e agli strumenti apprestati dal potere pubblico, possono autotutelarsi. Le funzioni di controllo previste dalla proposta di legge e i relativi strumenti sembrano, però, orientarsi più nella direzione di mettere sotto tutela le autorità finanziarie che non di tutelare il risparmio.
Riforma del risparmio e rilancio economico
Le questioni aperte dal disegno di legge sulla tutela del risparmio coinvolgono il sistema economico e finanziario con gravi conseguenze e, quindi, necessitano di una impostazione sistemica, per riuscire a coniugare le esigenze delle autorità con quelle dell'economia italiana nel suo complesso, e in particolare con quelle della regolamentazione sulla concorrenza e della tutela dei consumatori.
Il d.d.l. sulla tutela del risparmio: le sanzioni
Le previsioni in materia di sanzioni contenute nel d.d.l. sulla tutela del risparmio rappresentano, per alcuni aspetti, una preoccupante tendenza all'instabilità del sistema penale. E' quindi essenziale che qualunque modifica a quest'ultimo sia pensata e realizzata secondo coerenza e ragionevolezza.
Conclusioni
La prevenzione del riciclaggio di denaro: l'efficacia della regolamentazione italiana
Il legislatore italiano è intervenuto più volte sulla normativa antiriciclaggio, anche in risposta alle evoluzioni che hanno caratterizzato, nel tempo, la normativa europea. Nonostante le numerose norme che si sono accavallate, il sistema di prevenzione del riciclaggio dispone di una impostazione coerente, globale ed efficace, come riconosciuto anche dal Gafi al termine della sua periodica valutazione del sistema italiano.
La banca e l'impresa sociale, strumenti di coesione e di sviluppo
Lo sviluppo e la vitalità registrati negli ultimi anni dal settore nonprofit rendono necessaria l'individuazione di soluzioni mirate a favorirne ulteriormente la crescita. In tal senso, l'impegno delle banche deve essere rivolto a ridurre la distanza tra terzo settore e sistema creditizio, per favorire un dialogo e un rapporto più efficaci tra banche e imprese, incluse anche quelle sociali.
La previdenza complementare nelle banche: tendenze e strumenti
Il monitoraggio che l'ABI realizza annualmente fornisce il quadro dell'evoluzione della previdenza complementare nel comparto creditizio. Dai dati della nuova rilevazione è emerso che, al 2002, il 93% delle banche censite realizza la tutela pensionistica dei propri dipendenti attraverso forme complementari. La tipologia di fondo prevalente è quella del fondo chiuso, che riguarda il 71% dei trattamenti rilevati, a fronte del 29% dei fondi aperti. Sotto il profilo della struttura finanziaria, il 79% dei regimi previdenziali monitorati risulta aver recepito la formula a contribuzione definita.
In Allegato

Rapporto ABI sui mercati finanziari e creditizi (giugno 2004)