Bancaria n. 2/2016


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

 

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2016
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

Un tesoro dissepolto
CONTRIBUTI - Un caso unico o un caso universale? La Questione meridionale in prospettiva transnazionale / A special case or simply a case of regional imbalances? Italy’s Southern Question in Transnational Perspective
Negli ultimi anni, gli studiosi hanno affrontato il tema del divario tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno non più come un caso unico, quanto piuttosto come un esempio, più o meno universale, di sottosviluppo e di squilibrio regionale, presente peraltro in molti paesi europei e negli Stati Uniti. Tale nuovo approccio ha preso forma negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta, in concomitanza con la crisi delle politiche di sviluppo attuate negli anni del dopoguerra, in particolare da parte della Cassa per il Mezzogiorno. La serrata critica di quelle scelte e i successi della cosiddetta «Terza Italia» hanno, infatti, aperto il varco a politiche volte alla promozione dei singoli territori e alla costruzione del «capitale sociale». All’inizio degli anni Novanta, la crisi del sistema politico italiano e le politiche dell’Unione europea per la coesione e lo sviluppo hanno contribuito a creare le condizioni per l’adozione di queste nuove politiche centrate sulle specificità locali, le quali hanno segnato la fine dell’idea stessa di una complessiva «Questione meridionale». Tra le ragioni che possono contribuire a spiegare il persistente arretramento relativo delle condizioni economiche e sociali del Mezzogiorno, si evidenziano quelle già illustrate da Luigi De Rosa il quale, nel ricostruire le vicende del Mezzogiorno dall’Unità d’Italia, attribuiva l’incapacità di articolare risposte coerenti alla responsabilità politica di influenti interessi costituiti, attivi non soltanto nel Nord del Paese ma anche nel Mezzogiorno.

In recent years there has been a general consensus that the economic disparities between Italy’s North and the South should be approached not as a special case but as one example case of regional imbalances and underdevelopment evident in many other European states and in the Usa. Those arguments took shape in the 1980s and were accentuated by the evident failures of the final decades of the post-war development programme and the Cassa per il Mezzogiorno. The critique of those policies, combined with new ideas promoted by the spectacular successes of the Third Italy in the 1980s, paved the way for new policy proposals aimed to promote local initiatives in the southern regions and build up new stock of «social capital». The crisis of the Italian political system in the early 1990s and the Eu regional development and cohesion policies created the opportunities for adopting new policies focused on specific regions and abandoned the broader notion of a «Questione meridionale». Among the reasons that have been advanced to explain the continuing relative decline of economic and social conditions throughout the South, this paper focuses on the analysis developed by Luigi De Rosa. Surveying the course of the southern economies since Unification, De Rosa argued that reasons for the failure to develop consistent responses are best explained by the power exercised at a political level by powerful vested interests in the North but also in the South.
CONTRIBUTI - L’approccio ai rischi nell’ottica della nuova vigilanza europea: una chiave di lettura / The Single Supervisory Mechanism and the road towards a new risk-based approach
L’evoluzione della vigilanza degli ultimi 25 anni riflette la volontà della autorità di rafforzare sempre più il legame tra le azioni di supervisione sui singoli intermediari e i rischi. In Europa, la sfida di attuare l’approccio risk-based spetta ora al Single Supervisory Mechanism che, dopo i risultati raggiunti nel primo anno di attività, ha ancora numerose sfide davanti.

The evolution of banking supervision over the past 25 years reflects the will of policy authorities to strengthen the link between actions on individual banks and risks. The Single Supervisory Mechanism is now facing the challenge of implementing a risk-based approach. It has achieved many important results during the first year of its activity, but much work is still to be done.
FORUM - Risk governance e performance delle banche italiane: un’analisi empirica / Risk governance and performance of the Italian Banks: an empirical analysis
Il paper indaga la relazione tra l’adozione di buone pratiche di gestione del rischio e la performance e la rischiosità delle banche italiane. In particolare, l’obiettivo della ricerca è capire se una risk governance strutturata possa aiutare le banche ad aumentare la propria performance e la stabilità dei loro risultati. L’analisi si focalizza sui 21 gruppi bancari italiani quotati e copre un orizzonte d’indagine compreso tra il 2005 e il 2014, differenziandosi dagli studi precedenti che considerano principalmente il mercato americano ed europeo e si basano su dati meno aggiornati. I risultati evidenziano che le scelte di risk management e risk governance delle banche italiane possono influenzare le loro performance e il rischio associato. Le evidenze empiriche suggeriscono che la scelta di dotarsi di un Cro non è indice di successo in termini di redditività o di contenimento dei rischi. È, invece, l’attività del Comitato Rischi che si dimostra efficace nel permettere una maggiore solidità della banca stessa, che si manifesta in una riduzione della variabilità dei risultati, sia in termini di redditività che di rischio.

The paper investigates the relation between the adoption of good practices in risk management and the level of performance and riskiness of banks. In particular, we aim at understanding if the application of the Enterprise Risk Management approach to banks helps increasing their stability. We test the hypothesis that those banks using an integrated risk management approach have, ceteris paribus, a lower level of risk and a higher performance. Our analysis focuses on 21 Italian listed banking groups, in the time period 2005-2014. Our preliminary results show that the risk management function influences the risk and performance of the bank; however, it is not possible from our data to define an optimal model of risk governance.
FISCO E TRIBUTI - Il restyling dell’imposta sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo termine / New Italian rules on taxation of medium-long term financing
I decreti Destinazione Italia e Competitività hanno apportato significative modifiche all’imposta sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo termine, rendendola volontaria e ampliandone l’ambito di applicazione anche ai finanziamenti erogati da taluni soggetti non bancari, italiani ed esteri. In tal modo, favorendo l’accesso al credito, si recupera la funzione originaria con cui tale tributo era stato concepito.

The Italian decrees no. 145/2013 and 9/2014 have made significant changes to the substitute tax on medium and long term financing, making it voluntary and extending its scope to non banking intermediaries. Thus the new rules restore the original function of this tax, making easier the access to credit.
SISTEMI GESTIONALI E RISCHI - Complessità e organizzazione della funzione Compliance nelle banche italiane / Compliance function organization in Italian banks: a survey
A oltre otto anni dall’introduzione della funzione Compliance nelle banche italiane, appare evidente un processo di consolidamento della funzione nell’organizzazione aziendale e un rafforzamento del suo ruolo, frutto anche di un sempre maggiore livello di professionalizzazione di coloro che vi operano. Accanto agli elementi positivi, si manifestano tuttavia anche alcune debolezze che necessitano di interventi migliorativi. In particolare, la difficoltà di condividere procedure e metodologie di controllo, il persistere di difficoltà di coordinamento con le altre funzioni di controllo, l’assenza in molti casi di sistemi di valutazione delle performance. Un percorso di miglioramento è stato comunque avviato anche rispetto ai risultati delle precedenti indagini sulla evoluzione della funzione Compliance.

The Compliance Function in Italian banks, eight years after its establishement, has strengthened its role, also thanks to the high professional level of the resources involved. Besides the positive elements, however, the Compliance Function shows some weaknesses that need improvement measures: the difficulty of sharing procedures and methodology, the relationships with other Internal control functions, the lack of a performance evaluation system.
SISTEMI GESTIONALI E RISCHI - Cyber risk: un nuovo tema da gestire per la funzione di Risk Management in banca / Cyber risk and risk management strategies in banks
Il rischio di cyber attacks – ovvero il rischio di danni al patrimonio informatico aziendale derivanti da attacchi provenienti dalla rete – sta diventando un tema di grande attenzione nell’industria finanziaria e non solo. I recenti dati di mercato mostrano come la minaccia di attacchi non sia più un tema di «se» ma di «dove e quando». La funzione di Risk Management è chiamata ad assumere un ruolo più attivo nella gestione di questo nuovo rischio, dotandosi delle competenze necessarie e collaborando con le funzioni specialistiche dell’area It e Sicurezza della banca nelle attività di analisi del rischio e di definizione delle strategie di mitigazione più opportune.

Cyber risk – i.e. any risk of financial loss, disruption or damage to the reputation of an organisation from some sort of failure of its Information Technology systems – has moved up the agenda of financial institutions. They should implement robust risk management processes to properly identify, monitor, measure and control the operational risks posed by cyber threats.
SISTEMI DI PAGAMENTO - Le potenzialità inespresse del sistema dei pagamenti pubblici / Government and public payments in Italy: the needs for further action
Il legame tra innovazione nel mercato dei pagamenti e crescita economica trova una sua specifica declinazione nel rapporto tra amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini. Tuttavia, le statistiche internazionali che illustrano il grado di sviluppo dell’e-government e dell’offerta di servizi pubblici on line collocano l’Italia in posizione arretrata. Sono ampi, quindi, i margini di miglioramento e le potenzialità da sviluppare, in particolare andando ad incidere sulla qualità dei progetti di innovazione per realizzare la massima integrazione fra sistemi informativocontabili della Pa e procedure di pagamento, armonizzando il quadro normativo del sistema dei pagamenti pubblici con le regole europee, sviluppando programmi innovativi in grado di generare esternalità positive che vanno oltre l’effiicenza interna della Pa.

The work explores the contribution that the public payment system can give to European and Italian Digital Agenda through an assessment of the Italian system compared with the World Bank guidelines for the development of Government payments programs, which emphasizes the positive externalities deriving from innovation in this area.
BANCHE, STORIA E CULTURA - Raffaele Mattioli e la Comit nelle «Carte» del secondo dopoguerra
 
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MONITORAGGIO ISTEIN - ISTITUTO EINAUDI - Regolamentazione finanziaria in Europa gennaio - febbraio 2016
 



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