Bancaria n. 10/2004


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2004
Pagine
104
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

La responsabilità sociale dell'impresa: un dibattito sulle strategie delle banche italiane
Le ragioni della responsabilità sociale (pro o contro) e le diverse strategie aziendali che ne derivano nascono da una diversa concezione dell'impresa suggerita dal modello Csr, in un equilibrio di reciproco vantaggio tra i diversi interlocutori e di consolidamento positivo delle relazioni, che mira a creare valore nel lungo periodo e a garantire all'azienda un successo duraturo, una generazione di valore che ne interpreta e gestisce il cambiamento e ne diviene chiave di successo. Su questi temi l'ABI ha lanciato in questi anni una serie di iniziative di approfondimento, e Bancaria apre un dibattito e un confronto tra opinioni diverse.
La finanza etica: alcune riflessioni critiche
Stabilire quali attività perseguono finalità di particolare rilievo sociale potrebbe apparire a prima vista agevole: la difesa dell'ambiente, la creazione di attività lavorative in zone di disoccupazione, la tutela dei minori, lo sviluppo dell'istruzione e della cultura, il sostegno degli invalidi e degli anziani sono tutte attività sul cui elevato valore morale e sociale è facile concordare. Ma quando dalle enunciazioni si scende nella realtà ci si scontra con problemi a cui è difficile dare soluzione.
La finanza socialmente responsabile: definizioni, teorie, prassi e questioni aperte
La spinta etica e la motivazione economica che stanno alla base della finanza socialmente responsabile sono due facce della medesima medaglia: le stesse pressioni che, dall'esterno, spingono le imprese ad assecondare una richiesta dei mercato che richiede comportamenti socialmente responsabili si ritrovano anche. all'interno delle imprese stesse, che non sono «altro» rispetto alla società in cui operano e grazie alla quale prosperano.
La tutela del risparmio in Italia e l'assetto ottimale della regolamentazione
La responsabilizzazione delle forze di mercato deve rimanere uno degli imperativi categorici di ogni riforma in campo finanziario. In altre parole i «fallimenti del mercato» che abbiamo vissuto non debbono indurre a spostare tutto il peso futuro sui controlli esercitati dalle autorità. L'industria italiana dei servizi finanziari è una componente essenziale dei tessuto produttivo italiano e deve trovare nella riforma non un ulteriore onere, ma l'opportunità per superare i difetti dei passato e aumentare la sua competitività nel mercato europeo e mondiale.
La definizione degli aggregati monetari: teoria, esperienze internazionali e criteri guida del Fmi
La pubblicazione del Manuale delle statistiche monetarie e finanziarie da parte dei Fondo monetario internazionale ha fornito un importante contributo per la standardizzazione delle statistiche economico-finanziarie pubblicate dai vari paesi, ma non ha previsto una definizione dì moneta. L'analisi dell'esperienza maturata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione monetaria europea mostra che in tutte e tre ie realtà si è partiti dal Functions of money approach per la definizione degli aggregati monetari, validati con test empirici (Empirical approach) per verificarne la stabilità in relazione alle variabili macroeconomiche. L'uso di entrambi gli approcci porta a definizioni dinamiche di moneta per accogliere ì processi di innovazione e di deregolamentazione dei mercati finanziari.
Quali e quante le risorse sono state necessarie per il rilancio del sistema italiano?
Tra il 1995 e il 2003 un ammontare significativo di risorse finanziarie è stato impiegato per contribuire al processo di ristrutturazione e rilancio dei sistema bancario italiano. Buona parte di queste risorse è stata fornita dal mercato azionario, che ha ben valutato la capacità di ripresa dei sistema: circa 12 miliardi di euro nel periodo sotto forma di aumenti di capitale; nello stesso periodo i dividendi lordi pagati* agli azionisti sono stati pari al doppio di questo importo. Dall'altro lato la finanza pubblica ha contribuito per 8,5-9 miliardi di euro, a fronte della crisi dei sistema bancario meridionale.
Trattamento delle plusvalenze e opzioni di tax planning
La disciplina prevista per la tassazione delle plusvalenze (e delle minusvalenze) costituisce uno degli aspetti più rilevanti della riforma dei sistema fiscale statale, definita nella legge delega n. 80 dei 7 aprile 2003, che ha trovato parziale attuazione con il decreto legislativo 12 dicembre 2003,n.344. La normativa distingue il trattamento delle plusvalenze realizzate dai soci persone fisiche, dai soci imprenditori e quelle realizzate dai soggetti passivi dell'imposta sul reddito delle società (1res), apportando significative modifiche alla disciplina previgente.
La tutela del credito bancario nell'amministrazione straordinaria delle macroimprese in crisi
La disciplina dell'amministrazione straordinaria delle imprese in stato di insolvenza necessita -come anche riconosciuto in sede parlamentare - di un riordino complessivo. La soluzione auspicabile dovrebbe però andare nella direzione di prevedere una radicale riforma dell'attuale assetto normativo anche per ciò che riguarda l'istituto dei concordato speciale.
Securitisatin e vigilanza dopo Basilea 2: la normativa italiana
La definizione delle regole di vigilanza prudenziale e di quelle necessarie alla misurazione dei l'assorbimento patrimoniale in relazione al rischio di credito di un'esposizione da Abs ha facilitato l'accesso alla cartolarizzazione da parte degli intermediari finanziari. La standardizzazione delle regole di misurazione dei patrimonio utile ai fini di vigilanza ha generato certezza sull'impatto delle operazioni di Abs in termini di requisiti patrimoniali e ha consentito agli operatori di programmare operazioni di cartolarizzazione in sintonia con i propri obiettivi gestionali. Resta da chiedersi, per i casi in cui il Puv da Abs risulti superiore a quello assorbito dagli attivi sottostanti, se tra gli obiettivi dell'autorità di vigilanza non debba essere considerato anche quello di stimolare un'equa distribuzione dei rischio tra originator e investitori.
Centrale Rischi e regolamentazione sulla privacy: quale impatto sul credito al consumo?
Nel considerare il ruolo delle informazioni sulla clientela nel mercato del credito, vanno valutate le implicazioni di una scelta regolamentare restrittiva. Quest'ultima, abbassando una coltre di opacità informativa sul sistema finanziario nei confronti di soggetti già «referenziati», può generare un'inefficiente allocazione delle risorse e incentivare la selezione avversa, ripercuotendosi sulla peggiore qualità dei credito bancario e finanziario.
Il ruolo dell'assegno in Italia dopo l'avvio della Centrale di allarme interbancaria
Intervento di Luigi Donato, Roberta Casali
L'avvio della Centrale d'allarme interbancaria, avvenuto quasi in sordina, ha attivato un sistema di tutela dell'assegno e degli strumenti di pagamento non cartacei coerente con lo sviluppo dell'operatività bancaria e dei mercati finanziari. La centralizzazione della notizia sui casi di uso anomalo degli assegni e delle carte di pagamento e l'immediata diffusione dell'informazione all'intero Sistema bancario costituiscono una garanzia dei buon funzionamento dei sistema dei pagamenti e alimentano, più in generale, la fiducia nelle transazioni, carburante per il regolare funzionamento dell'economia di mercato.
"La ""Giornata mondiale del risparmio"" del 1924 nelle carte dell'Archivio storico di Banca Intesa "
In Allegato
Rapporto ABI sui mercati finanziari e creditizi (settembre 2004)