Bancaria n. 2/2025


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2025
Disponibilità
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Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

CONTRIBUTI - Il ruolo dell'euro digitale nel settore dei pagamenti e della finanza digitali / The role of the digital euro in digital payments and digital finance
La rapida evoluzione del settore dei pagamenti e della finanza digitali presenta sfide e opportunità. Investire nei pagamenti digitali può contribuire a sviluppare soluzioni europee innovative e concorrenziali, promuovendo la competitività e la resilienza dell'Europa, rafforzandone l'autonomia strategica. In tale contesto, la Banca centrale europea (Bce) è impegnata ad assicurare che la moneta di banca centrale resti il fulcro delle nostre economie, per i pagamenti sia all'ingrosso che al dettaglio. La Bce sta esplorando le potenzialità offerte da nuove tecnologie, quali la distributed ledger technology (Dlt), per trasformare e migliorare i mercati finanziari all'ingrosso. Inoltre, continua il lavoro in vista della possibile emissione di un euro digitale, che offrirebbe una soluzione unificata per tutte le tipologie di pagamento al dettaglio, in tutti i paesi dell'Area dell'euro.

Digital payments and finance are developing rapidly, which presents challenges and opportunities. Investing in digital payments could help to develop innovative and competitive European payment solutions, fostering competitiveness and resilience and strengthening Europe's strategic autonomy. In this context, the European Central Bank (Ecb) is committed to ensuring that central bank money remains a central pillar of our economies – for both wholesale and retail payments. The Ecb is exploring the potential of new technologies, such as distributed ledger technology, to transform and improve wholesale financial markets. In addition, it is continuing its work on a potential digital euro – an all-in-one payment solution for all types of retail payments in all euro Area countries.
CONTRIBUTI - I sistemi di risk management nelle banche: cosa gestire, perché gestire e come gestire / Risk management systems in banks: what, why and how
Per riflettere sullo stato dell'arte e sulle linee di sviluppo dei sistemi di risk management è essenziale analizzare le ipotesi su cui si basano e la loro validità nei nuovi contesti di mercato, ponendosi di nuovo le vecchie domande di fondo: cosa sono i rischi? Quali sono gli obiettivi nella loro gestione? Possono venire misurati in modo attendibile? Il focus è stato diretto sulla definizione del rischio, con la proposta di tre diverse definizioni: una più ampia e corretta (rischio di non raggiungimento degli obiettivi, anche non finanziari) e altre due più diffuse: rischio di riduzione del profitto oppure del valore attuale della banca. Le soluzioni adottate dalle banche, anche dietro impulso delle regole contabili, sono di natura ibrida: il rischio connesso agli investimenti viene valutato talvolta con un approccio reddituale, talvolta con quello finanziario. Questo secondo approccio è di più difficile applicazione, ma appare più corretto: estende l'orizzonte temporale di analisi, cogliendo gli effetti di medio-lungo periodo e non solo quelli di breve; amplia il perimetro dei rischi, includendovi tutti quegli eventi in grado di comportare una svalutazione anche del capitale intangibile; infine tende a favorire una visione allargata della perfomance della banca, tenendo in dovuta considerazione tutti gli stakeholder chiave.

The paper analyses the state of the art and the perspectives of Risk management systems in banks. In doing so, it starts from the basic questions and conceptual pillars of these systems: what is risk? What are the objectives in the management of risk? Is it possible to measure risk? The focus is on the first question. Three alternative definitions of risk are given: not attainment of bank's objectives (strategic approach), decrease of profits (accounting approach), decrease of the value of the bank (financial approach). While the initial definition is the most accurate and complete, the second and third definitions are more prevalent in both regulatory contexts and practical applications. When comparing economic definitions of risk, i.e. accounting and financial risk, the latter is preferable. The financial risk extends the time horizon of the analysis, from short term to long term, and incorporates risks that negatively affect intangible capital and, consequently, the bank's overall value.
FORUM - Il ruolo delle performance Esg nella valutazione della rischiosità aziendale / The role of Esg performances in corporate risk assessment: an analysis on the cost of debt at the worldwide level
Questo studio approfondisce la relazione tra pratiche ambientali, sociali e di governance (Esg) e il costo del debito per le aziende non finanziarie. Utilizzando un dataset che copre 16 anni e circa 4.800 aziende in tutto il mondo, il nostro studio rivela una relazione negativa tra performance Esg e costo del debito, confermata sia attraverso regressioni panel sia con l'utilizzo di modelli con variabili strumentali (2Sls). Questi risultati sono particolarmente rilevanti a seguito del Paris Agreement ed evidenziano l'effetto significativo nei paesi con maggiori emissioni di CO2 pro-capite e minor allineamento agli Sdg. Il nostro studio sottolinea l'importanza strategica dell'integrazione dei principi Esg nelle strategie aziendali e fornisce implicazioni pratiche per le istituzioni finanziarie, evidenziando la necessità di incorporare i fattori Esg in una valutazione olistica del rischio.

This paper investigates the relationship between environmental, social, and governance (Esg) practices and the cost of debt for non-financial firms. Using a dataset spanning 16 years and approximately 4,800 companies worldwide, our study reveals a negative relationship between Esg performance and cost of debt, confirmed both through panel regressions and using instrumental variable models (2Sls). These results are particularly relevant following the Paris Agreement and reveal the significant effect in countries with higher CO2 emissions per capita and lower alignment with the Sdgs. Our study highlights the strategic importance of integrating Esg practices for companies and provides practical implications for financial institutions, stressing the need to incorporate Esg factors into a holistic risk assessment.
FORUM - Explainable Machine Learning for the estimation of default probabilities of Italian Smes / Explainable Machine Learning per la stima della probabilità di default delle Pmi: un metodo di applicazione e di interpretazione dei risultati
Sophisticated Machine Learning (Ml) models have seen to increase predictive accuracy of linear regression models in the context of credit risk modelling. Nevertheless, linear regression models remain popular in the credit risk industry, because of the lack of transparency of Ml models. In this study, we propose a way to interpret, tuning and extract default probabilities from Ml technologies in the context of credit risk. Using a sample of Italian Small and Medium sized Enterprises' (Smes), we show how much and why Ml models increase predictions and precision of default probabilities.

L'Intelligenza artificiale ha un impatto significativo sulla filiera del credito. In tale ambito, le nuove tecniche di Machine Learning (Ml) offrono un vantaggio competitivo quando applicate allo sviluppo di tecniche di gestione del credito. Tuttavia, nonostante il vantaggio, gli approcci tradizionali rimangono popolari nell'industria a causa della scarsa trasparenza dei modelli più sofisticati di Ml. In questo studio si propone una via per applicare, interpretare, calibrare ed estrarre le probabilità di default su un campione di Piccole e Medie Imprese italiane, utilizzando gli strumenti evoluti del Ml. Grazie alle nuove tecniche interpretative, la non linearità dei fattori di input del modello di scoring viene considerata con un approccio semplice, favorendone l'utilizzo da un punto di vista pratico.
DOCUMENTI - Le banche al centro della sfida europea / Banks at the heart of the European challenge
Il Presidente dell'ABI Antonio Patuelli a fine gennaio ha avuto numerosi incontri istituzionali a Bruxelles dedicati alle tematiche strategiche. «Il settore bancario si trova a operare in contesti normativi, fiscali e giuridici sempre più complessi, che impongono continue iniziative per rispettare regole in costante evoluzione – ha sottolineato Patuelli. – La crescente incertezza sull'applicazione degli standard internazionali di Basilea3+ genera interrogativi e preoccupazioni. È fondamentale che l'Unione europea utilizzi gli spazi di flessibilità disponibili per evitare che le banche europee si trovino in una posizione di svantaggio competitivo rispetto ai loro concorrenti extra Ue. In un'economia sempre più orientata alla sostenibilità, rispondere alle crescenti aspettative della società e delle Autorità regolatorie è indispensabile, ma non spetta alle banche il ruolo di arbitri assoluti della sostenibilità». Patuelli ha presentato il documento «Le banche al centro della sfida europea», approvato dal Comitato Esecutivo dell'ABI, una sintesi delle posizioni e delle proposte dell'Associazione in merito al ruolo cruciale delle banche nel contesto delle sfide europee.

In January, the President of the Italian Banking Association, Antonio Patuelli, held numerous institutional meetings in Brussels dedicated to strategic issues. «The banking sector is operating in increasingly complex regulatory, fiscal and legal contexts, which require continuous initiatives to comply with constantly evolving rules. The growing uncertainty about the application of the Basel3+ international standards generates questions and concerns. It is crucial that the Eu uses the flexibility available to prevent European banks from being at a competitive disadvantage. In an economy increasingly oriented towards sustainability, responding to the growing expectations of society and regulatory authorities is indispensable, but it is not up to banks to play the role of absolute arbiters of sustainability». Patuelli presented the document «Banks at the heart of the European challenge», a summary of ABI's proposals in the context of European challenges.
NEUROFINANZA - DO ECONOMISTS NEED BRAIN? - Attenzione visiva, autoefficacia finanziaria e campagne di equity crowdfunding: un'analisi di neurofinanza / Visual attention, financial self-efficacy and equity crowdfunding campaigns: a neurofinance analysis
Questo studio analizza l'impatto della autoefficacia finanziaria (financial self-efficacy) – un tratto della personalità relativo al livello di fiducia di un individuo nella propria capacità di raggiungere i propri obiettivi finanziari – sull'attenzione visiva rivolta a due categorie di informazioni, hard e soft, nell'ambito delle campagne di equity crowdfunding presentate sulle piattaforme online. Lo studio esplora inoltre l'effetto della financial self-efficacy sulla percezione dell'attrattività di tali campagne. Utilizzando dati raccolti tramite eye-tracking online su un campione di 147 partecipanti statunitensi esposti alla descrizione di campagne reali, emerge che una maggiore financial self-efficacy è associata a una riduzione complessiva dell'attenzione visiva, in particolare verso le informazioni hard. Inoltre, un aumento della financial self-efficacy porta a una diminuzione della percezione di attrattività delle campagne.

This study analyzes the impact of financial self-efficacy – a personality trait related to an individual's confidence in their ability to achieve financial goals – on visual attention directed toward two categories of information, hard and soft, in the context of equity crowdfunding campaigns presented on online platforms. The study also investigates the effect of financial self-efficacy on the perceived attractiveness of these campaigns. Using data collected through online eye-tracking from a sample of 147 U.S. participants exposed to descriptions of real campaigns, the findings reveal that higher financial self-efficacy is associated with an overall reduction in visual attention, particularly toward hard information. Additionally, an increase in financial self-efficacy leads to a decreased perception of campaign attractiveness.
FISCO E TRIBUTI - Principi fiscali e principi antiriciclaggio: sono talora sovrapponibili? / Tax and Aml principles: can they sometimes overlap?
Taluni principi fiscali e antiriciclaggio presentano numerose sovrapposizioni e spesso le norme che perseguono illeciti tributari risultano nei fatti applicabili anche in materia di antiriciclaggio e viceversa. Le ipotesi di evasione e frode fiscale costituiscono normalmente i presupposti del riciclaggio, come costantemente rilevato negli studi e report delle Autorità preposte. Inoltre, numerosi istituti giuridici tipici delle due normative hanno talora caratteristiche e profili identici nonostante il diverso nomen iuris. Si suggerisce quindi una focalizzazione volta a un'integrazione tra le stesse, nella forma di un migliore e più consapevole coordinamento delle normative, di prassi ufficiali e, nell'ambito delle organizzazioni aziendali, dei soggetti obbligati all'applicazione delle norme antiriciclaggio, con particolare riferimento agli intermediari finanziari.

Certain tax and anti-money laundering principles can sometimes overlap and norms which pursue illegal tax behaviors frequently result applicable also in anti-money laundering matters, and vice-versa. Cases of tax evasion and tax fraud normally constitute the background of money laundering, as underlined within many Aml Authorities official reports. Furthermore, many typical legal institutions of both legislations show identical features, though they may be identified with a different nomen iuris. It is thus suggested a specific focus aimed at their integration in the form of a better and more conscious coordination between respective laws, official practice and within the internal organizations of the entities subject to Aml legislation, with particular reference to financial intermediaries
ECONOMIA E SOCIETÀ - Il contributo di Acemoglu, Johnson e Robinson, Nobel per l'Economia 2024: lezioni per l'Italia? / Acemoglu, Johnson and Robinson, Nobel winners for Economics 2024: lessons for Italy?
Le ricerche di Acemoglu, Johnson e Robinson, insigniti del Premio Nobel 2024 per l'Economia, hanno permesso di comprendere le complesse interazioni tra sviluppo economico, tecnologia e istituzioni. Il quadro generale che forniscono non conduce a facili ottimismi ma neanche a un «pessimismo cosmico». La tesi fondamentale è che la prosperità è nelle scelte degli uomini e che solo la formazione di istituzioni inclusive può garantire prosperità e un'equa distribuzione della ricchezza. A supporto di tale tesi, i tre studiosi hanno dimostrato l'importanza delle istituzioni nel determinare il livello di sviluppo di un paese rimarcando come società con uno stato di diritto scadente e istituzioni che consentono lo sfruttamento della popolazione da parte di una ristretta élite non generino crescita ma solo forti disparità sociali.

The work of Acemoglu, Johnson and Robinson, winners of the 2024 Nobel Prize in Economics, has made it possible to understand the complex interactions between economic development, technology, and institutions. The general picture they provide does not lead to easy optimism but neither does it lead to a «cosmic pessimism». The fundamental thesis is that prosperity is in the choices of men and that only the formation of inclusive institutions can guarantee prosperity and an equitable distribution of wealth. The three scholars demonstrated the importance of institutions in determining the level of development of a country, pointing out that societies with a poor rule of law and institutions that allow the exploitation of the population by a small elite do not generate growth but only strong social disparities.
BANCHE, STORIA E CULTURA - Riflessioni su Luigi Einaudi economista e politico in margine all'Edizione Nazionale degli scritti
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IBRI - Ripensando Keynes



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